Sono 100 mila gli esemplari di tartarughe marine che muoiono ogni anno nel
Mediterraneo a causa di catture accidentali, inquinamento, traffico nautico e
scomparsa dei siti di nidificazione. La denuncia è del Centro turistico
studentesco che il 4 agosto ha celebrato il "Tarta
Day", la giornata dedicata all'animale.
I pericoli - Il principale pericolo per
questa specie, sono le catture accidentali durante le attività di
pesca professionale ma anche il traffico nautico, particolarmente intenso nel
Mediterraneo.
Secondo una stima dell'Unione petrolifera, nel Mediterraneo finisce ogni anno un milione di tonnellate di idrocarburi. Altri fattori che mettono a rischio le tartarughe marine sono la pressione demografica sul bacino che riduce i siti di nidificazione: in Italia si registrano ogni anno, mediamente, appena 3-5 nidificazioni che si concentrano nelle isole Pelagie (Linosa e Lampedusa) e lungo la costa ionica della provincia di Reggio Calabria.
Secondo una stima dell'Unione petrolifera, nel Mediterraneo finisce ogni anno un milione di tonnellate di idrocarburi. Altri fattori che mettono a rischio le tartarughe marine sono la pressione demografica sul bacino che riduce i siti di nidificazione: in Italia si registrano ogni anno, mediamente, appena 3-5 nidificazioni che si concentrano nelle isole Pelagie (Linosa e Lampedusa) e lungo la costa ionica della provincia di Reggio Calabria.
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