Sono presenti nei fondali sabbiosi, può capitare di incontrarli camminando o giocando, il pesce ragno presenta sulla spina dorsale delle spine, e se capita di metterci un piede sopra gli aculei penetrano nella pelle e rilasciano una tossina, che provoca un dolore molto forte, quasi subito, la parte interessata inizia a gonfiarsi ed oltre al dolore e compaiono, formicolii, disturbi alla mobilità. In caso di contatto bisogna togliersi gli anelli perché in genere le dita gonfiano, poi bisogna togliere le spine, quindi un bendaggio compressivo a monte della punture per limitare la diffusione della puntura e poi immergere la parte interessata in un contenitore con acqua calda.
L'impiego di acqua calda è utile perché rende inattivo il veleno, naturalmente questi provvedimenti sono attuabili in prima battuta, poiché in un secondo momento è sempre una buona regola consultare un medico, o il Pronto Soccorso per valutare l'opportunità di una profilassi antitetanica, cortisone o antistaminici, il rischio di tetano è infatti ricorrente al contatto con animali.
Accorgimenti simili sono utili anche se si incontrano altri pesci con spine e veleno, razze, trigoni, scorfani, bisogna tenere presenti che spine e pungiglioni rimangono velenosi anche dopo alcune ore dopo la morte dei pesci. Bisogna quindi evitare di afferrare a piene mani, quando sono adagiati sulla spiaggia o sulla barca. Nelle pescherie non esiste questo rischio perché i venditori hanno l'obbligo di rimuovere spine e pungiglioni prima della vendita.
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