Ha origini antichissime, che affiorano nell'antica Grecia usata dai pescatori greci di spugne come tecnica di pesca, fra gli apneisti viene spesso in mente il nome di Haggi Statti, un pescatore di spugne greco che il 14 luglio 1913, nella baia dell'Isola di Scarpanto, riusci a recuperare l'ancora della nave Regina Margherita della Marina Militare Italiana, alla profondità di 83 metri, utilizzando una fune ed una pietra, naturalmente per l'epoca aveva solo una specie di costume e si narra che avesse un timpano forato, comunque riusci nell'impresa di recuperare l'ancora legandola ad una fune.
La skandalopetra (o "petra") è un pietra del peso compreso tra gli 8 e i 14 kg.
Nel corso della storia, l’apneista–pescatore, nudo, legava la pietra una
sottile fune e la fissava alla barca e per secoli i pescatori si sono immersi in questo modo.
Ultimamente è diventata una
disciplina sportiva dell'apnea, e consiste in un tuffo in apnea in assetto variabile usando come
zavorra una "pietra" legata con una fune.
Naturalmente un collega rimane su una barca segue
il tuffo dalla superficie e recupera l'apneista con la petra salpando la
fune al termine della discesa.
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